Fibre naturali al servizo dei creativi: Sikalindi

 fichid'indiaIl Salento è puntellato da ulivi e fichi d’india; ha la terra rossa e ferrosa; può capitarti di vedere, a Lecce, uno showroom di mobili strettamente interrelati ad una delle icone del selvaggio  e caldo paesaggio del Sud Mediterraneo.
I fichi d’india, appunto.

L’idea viene da un gruppo di talento che ha fondato la cooperativa Salento Glocal Design, un’idea tutta ecologica che ha per protagonista la fibra del fico d’India, una singolare materia prima, dirai.
La fibra del fico d’India  (ottenuta dalle pale della pianta da frutto) diviene la trama inconfondibile dell‘intera collezione  Sikalindi, dai tavoli ai complementi d’arredo.

Idea e processo creativo

sikalindi_tavoloCome nasce questa intuizione? La famiglia di mobilieri salentini, grazie ad un attento sguardo, ha rilevato, durante la mondatura delle piante di fico d’india, la presenza di un’esile fibra all’interno delle pale.
La fibra viene ottenuta attraverso un processo che ha pieno rispetta dei cicli naturali della pianta. Il fico d’India, infatti, è una pianta, classificata come infestante, che cresce rapidamente e necessita annualmente di sfoltimenti mirati per contenerne l’esuberante crescita. Dagli sfoltimenti si ricava la materia prima destinata ad essere lavorata.
L’esile fibra vegetale, raccolta senza l’ausilio di alcun mezzo meccanico, viene essiccata al sole e diviene una resistente fibra legnosa, a questo segue un ulteriore trattamento per assicurare l’inalterabilità nel tempo.
Quando il processo è completato, la fibra viene disposta sui piani da rivestire e successivamente incollata, levigata e verniciata interamente a mano.
Le foglie essiccate creano texture insolite, colori unici ed irripetibili, il tutto dipende dalle condizioni di crescita della pianta e dalla sua esposizione alla pioggia ed altri fenomeni atmosferici.
L’estrazione della fibra richiede una meticolosa operazione da parte di mani esperte. Il risultato è straordinario: una superficie simile a quella disegnata da un’artista, una trama organica e naturale.
L’accurato processo di lavorazione manuale è coperto da brevetto.

La collezione Sikalindi

specchio ovoidale-sikalindiI tavoli Sikalindi hanno forme esclusive ed emanano il profumo della raffinatezza, naturalezza ed originalità anche nei nomi: Siko (fico); Milo (conversazione); Zonto (fico tardivo, fuori stagione).
Molti nomi sono mutuati dal griko, un dialetto salentino di tipo neo-greco retaggio dell’epoca della Magna Grecia,  questo crea una connessione molto forte con la terra d’origine e la sua storia.
I tavoli Milo e Zonto  insieme a quelli da salotto Siko e Meleto, con gli originali specchi ovoidali ed alcune librerie della serie Albero di Sikalindi sono stati presentati all’ultimo Fuorisalone di Milano.

Sikalindi ed il territorio

Si può, dunque, partire dal territorio e dalle sue risorse per creare una circolarità tra territorio e creatività.
Spuntavolo-con-manoti creativi che “sbocciano” con e dalla natura.
Le fibre vegetali, oltre ai materiali di scarto, sono così al servizio dei creativi.
Sikalindi legge e studia il suo territorio, lo esalta e declina in nuove forme.
Tocca la superficie di questi mobili, realizzati partendo da cladodi di fichi d’India, e  sembrerà di sentire il caldo e gli odori di questo lembo di terra, il Salento.

Chi è Barbara

Scrivo per diletto, la curiosità guida la mia penna oltre alla voglia di scoprire e imparare sempre cose nuove. Racconto la mia terra, il Salento, che ogni giorno svela qualcosa di bello e sorprendente. Info: Facebook | Twitter | Google+ | Tutti i post scritti