La Vergine Addolorata di Gallipoli

Sacra effige dell'Addolorata - Foto di Gabriele Zompì

 

 

 

Sacra Effige della Vergine Addolorata - Foto di Gabriele Zompì

Sacra Effige della Vergine Addolorata – Foto di Gabriele Zompì

Ancora una volta, con una tradizione che risale ormai al XIV secolo, nelle vie di Gallipoli, splendida cittadina del Salento, il venerdì precedente la domenica delle Palme si rinnova un appuntamento, al quale la cittadinanza non può mancare: la processione della Beata Vergine Addolorata.

Gallipoli Processione dell'Addolorata sul ponte seicentesco - Foto di Gabriele Zompì

Gallipoli Processione dell’Addolorata  – Foto di Gabriele Zompì


Si tratta di un evento, raccontato dalle cronache non solo locali, che riunisce per le vie della cittadina tutti i fedeli attorno all’immagine lignea della Madonna Addolorata, da secoli venerata presso la Chiesa del Carmine, gestita da tempo altrettanto immemorabile dalla confraternita della Misericordia e del Monte Carmelo.

In questa ridente cittadina, conosciuta ancor più per il suo splendido mare, la devozione per la Vergine è viva in tutti i periodi dell’anno. Ma durante la Quaresima qualcosa di misterioso e affascinante lega la popolazione alla Madre di Dio. Certamente non poco ha influenzato negli anni anche il simulacro della Madonna Addolorata, realizzato in legno da un autore sconosciuto, il cui volto sembra vivo, sofferente e confortante nello stesso tempo, proprio come quello di una mamma che piange e spera per i suoi figli.
La confraternita, che in questi anni recenti sta recuperando quei valori di solidarietà e di evangelizzazione che l’avevano distinta nei secoli passati, non cessa di offrire il suo servizio per la diffusione del Vangelo anche attraverso la forma della tradizionale processione per le vie della città.

 

Esecuzione dell'oratorio sacro - Foto di Gabriele Zompì

Esecuzione dell’oratorio sacro – Foto di Gabriele Zompì

Qui, come in gran parte del Sud Italia, il periodo quaresimale e in particolare il triduo pasquale sono molto sentiti come un periodo di riflessione e di raccoglimento sulla figura del Cristo sofferente.
E tutto questo a Gallipoli si nota proprio dietro l’immagine scura e triste della Vergine, dove alcune persone si commuovono fino a piangere, mentre altre pregano per ottenere grazie. Questa è la pietà popolare che sembrava persa, ma che ogi è ritrovata e rinvigorita.

A Gallipoli questa antìca tradizione-devozione per la Vergine Addolorata è accompagnata anche dall’esecuzione di un oratorio sacro, denominato comunemente frottola, di cui esistono due versioni antiche: Ahi, sventura! e L’han confitto. Sì tratta di composizioni musicali molte famose e diffuse nell’Ottocento, e non solo in ambienti ecclesiastici, per orchestra, solisti e coro. L’autore per decine d’anni prescelto e più eseguito è stato il maestro gallipolino Francesco Luigi Bianco (1859-1920), che dedicò i suoi lavori in esclusiva alla confraternita della Misericordia.

Ma un altro illustre compositore del luogo, Giovanni Monticchio vissuto nello stesso periodo, ha voluto rendere omaggio alla Vergine Addolorata, dedicandole una particolarissima ed emozionante versione dello Stabat Mater. Sia le due Frottole, sia lo Stabat vengono eseguiti alternandosi anno dopo anno. Negli ultimi anni per volere della nuova amministrazione della confraternita sono state eseguite anche nuove e più moderne composizioni, scritte e dirette da maestri gallipolini giovani e contemporanei come Enrico Zullino, Vito Cataldi ed Enrico Tricarico.

Processione sul ponte seicentesco - Foto di Gabriele Zompì

Processione sul ponte seicentesco – Foto di Gabriele Zompì

È doveroso concludere, che le tradizioni religiose bisogna tenerle sempre vive e, quando si può, anche rinnovarle. Senza far perdere quel connotato di originalità e sacralità che con il tempo si sono meritate. Come ogni anno la partenza della processione, che muove da via Fontò, sede della confraternita e della chiesa del Carmine, avverrà alle ore 12 in punto. A seguire, nella concattedrale, la santa messa presieduta dal nuovo vescovo monsignor Filograna e l’esecuzione dell’oratorio sacro. Successivamente la processione percorrerà gran parte delle vie della città, rientrando a tarda serata.