Salento, “ponte” culturale ricco di Storia

A vederlo così, limitatamente alla cartina geografica dell’Italia, il Salento sembrerebbe marginale, quasi una estrema costola dell’estremo oriente italiano, lontana dai centri nevralgici della Penisola. Niente di più sbagliato. Perché, se soltanto si allarga la prospettiva, si nota come il Salento è immerso nel centro del Mediterraneo, culla nella quale per prime si sono sviluppate le grandi civiltà nel corso della Storia. Ecco perché il Salento non solo non è marginale, ma è esso stesso centro nevralgico dove ogni sasso, ogni strada, ogni angolo di cielo è impregnato di sapori, di storia e richiami culturali. 

La Penisola Salentina si protende nell’acqua dividendo due mari, lo Ionio e l’Adriatico, ed il suo territorio presenta mille sfaccettature differenti: dalla costa alta e rocciosa passando per lunghe e interminabili spiagge, dai piccoli rilievi alle amabili valli, dove di frequente è possibile trovare coltivazioni di viti o di ulivi secolari divisi tra loro dai caratteristici muretti a secco. Ampi gli spazi dedicati alla natura e alla conservazione di flora e fauna locale come la Riserva delle Cesine o la zona dei Laghi Alimini.

Alle campagne si alternano moltissime cittadine e paesi, dai più grandi (Lecce, Brindisi, Galatina, Maglie, Mesagne, Gallipoli, Otranto, Tricase, Casarano) ai più piccoli (per fare qualche esempio, Calimera, Martano, Minervino, Andrano, Leuca e tanti altri fino a contare anche le antiche masserie isolate dai centri) quasi tutti con una lunghissima storia e tradizione alle spalle che li ha impreziositi di vicende, culture, costruzioni e monumenti: ognuna di esse è immagine, quasi specchio, dei popoli che hanno dimorato nei secoli in questa splendida terra.

Ecco, allora, affiorare come doni alle ultime generazioni ciò che profuma di salentinità: menhir e dolmen, maestosi castelli, sfarzosi monumenti e chiese, preziose masserie, lavori in pietra leccese, arte barocca, magiche atmosfere. Non è un caso se il territorio salentino, crocevia tra mille culture, è anche definito “Porta d’Oriente”. 

Chi è Fabio

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