vacanze salento

I vini del Salento hanno un gusto corposo in cui si rispecchia l’indole verace dei salentini doc. Percorsi divini, anzi di vini, sono organizzati in ogni momento dell’anno alla riscoperta delle vecchie tradizioni legate alla bevanda sanguigna dal potere rinvigorente.

L’olio del Salento non è una “meteora”, ma gode di un successo intramontabile, dall’antichità ad oggi. Lo apprezzava già il poeta latino Orazio, poi nel ‘700 Caterina di Prussia, ed oggi lo celebriamo tutti quanti sulle nostre tavole, dove condisce i piatti della tradizione.

Avviciniamoci agli ulivi del Salento ed ascoltiamo quello che hanno da dirci, come si faceva anticamente con i “saggi”. Nella loro corteccia contorta, tra le loro fronde, si distribuiscono secoli di storia: dalla leggenda dell’ulivo sacro alla dea Atena, fino all’immagine dell’ulivo sullo stemma della città di Otranto.

Le avrete degustate in tutte le salse: in un invitante piatto di spaghetti, gratinate, nella “taieddhra”, nell’impepata o crude, condite solo da limone. Ma sapete perché le cozze tarantine sono famose in tutto il mondo e hanno un sapore senza eguali?

Le “pajare” del Salento ne raccontano il volto più autentico, quello rurale. Le caratteristiche case di campagna, trulliformi, sono ombreggiate da ulivi secolari, piante di fico d’india, ed un sentiero recintato da muretti a secco porta ad esse.

Dalla sommità delle fascinose torri costiere del Salento, si può fare un salto nel tempo fino al 1500, quando vi si stazionava per tenere d’occhio i nemici, per poi, con un altro balzo, ritornare al presente che offre fiabeschi panorami orlati da queste strutture fortificate con vista mare.

I Musei del Salento: casseforti di storia disseminate per l’entroterra e la costa. La chiave per avervi accesso? Sono più di una: curiosità, sete di cultura, amore per questa terra.

Il Barocco salentino ha un fascino particolare, dato dal magico mix con il “leccisu”, la tipica pietra calcarea leccese. Insieme, decorano i monumenti più rappresentativi di questa terra: la basilica di Santa Croce a Lecce, la cattedrale di Sant’Agata a Gallipoli, ma le sue forme elaborate e sinuose sono osservabili anche a Nardò, Melpignano e Galatone.

Come potrebbero essere definite le grotte salentine? Dei tesori nascosti, dei preziosi scrigni di storia, anzi di preistoria, o ancora suggestivi rifugi sottomarini. Certo è che, sia sul versante ionico sia su quello adriatico, si mostrano timidamente allo spettatore.

Il volto preistorico del Salento ci viene raccontato da quelli che, apparentemente, sono semplici blocchi di pietra, ma in realtà sono testimonianze di alto valore: menhir, dolmen e specchie sono i monumenti megalitici distribuiti nell’entroterra salentino, abitanti soprattutto delle zone rurali.

L’aperitivo nel centro storico di Lecce è un must dell’estate salentina, ideale per riscoprire i sapori salentini all’ombra del barocco.

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