Le “pittule”, piatto tipico del Salento

La sua ricetta è semplicissima, ma la maestria degli impastatori ne perfeziona il sapore. Stiamo parlando delle “Pittule”. Ecco la ricetta-base che tutti possono provare a realizzare, ovviamente con i dovuti distinguo.
Questi gli ingredienti principali: 5OO gr. di farina (meglio se di grano salentino) ,25 gr. di lievito, 350 dl di acqua tiepida; olio extra vergine di oliva e sale q.b.

pittule
In una ciotola con i bordi alti mescolare la farina, il sale, e il lievito aggiungere l’acqua tiepida fino ad ottenere un impasto morbidissimo. Lasciare lievitare per due ore coprendo la ciotola con un panno di lana. A questo punto bisogna agitare l’impasto sbattendolo ripetutamente nella ciotola. Preparare una padella con l’olio extra vergine di oliva e portarlo alla giusta temperatura, quindi prendere piccole quantità d’ impasto con la mano chiusa a pugno far cadere la pallina nell’ olio e lasciarla finche diventa dorata.

Questa è la pittula semplice che si può anche condire versando sopra un po’ di zucchero. Altrimenti a piacere si può aggiungere all’ impasto già lievitato del cavolfiore precedentemente lessato, olive, o delle fettine sottili di patate dolci o con un preparato composto da tre pomodori pelati sgocciolati e schiacciati, un pizzico di origano, capperi, olive, cipolla e un peperoncino piccante tagliato finemente, un pizzico di sale e un goccio di olio.

vinoMa esistono svariati altri condimenti, dal pesce ai molluschi, dalle verdure al miele. E poi ci vuole tanta pazienza e altrettanta voglia di fare. Le “pittule” o “pettole”, a seconda della zona di produzione, vengono servite ormai stabilmente in molti ristoranti e agriturismi come antipasto “tipico” assieme a polpette o panzerotti (altro termine salentino che definisce le crocchette di patate). Gli chef consigliano di gustare le pittule accompagnandole con un buon vino rosso, ovviamente del Salento.