Lecce e il calcio: una città, due soli colori

Da ormai un secolo, la locale squadra di calcio di Lecce è seguita con passione e calore, entrando essa stessa a far parte della storia e del costume della città. Non è un caso se una canzone della Curva Nord recita: “Giallorossa è la sua maglia, gialla gialla come il sole, rossa rossa come il cuore”. La saggezza popolare non è mai casuale, in questo caso il mix degli ingredienti ci sono tutti: giallo e rosso sono i colori della squadra di calcio; il giallo è stato assimilato al sole, costante presenza sul territorio spesso anche d’inverno; il rosso invece è stato accostato al cuore, vale a dire a quel “sentire” salentino, tipico e forte tanto da generare un gran senso di attaccamento e di appartenenza.

L’attuale Unione Sportiva Lecce, che fa le fortune e le sfortune non solo della città, ma di gran parte dell’Alto Salento, nacque nel 1908 come polisportiva (Sporting Club Lecce) e vanta ormai un percorso più che centenario. La prima storica formazione recita un inusuale, per i tempi odierni, 2-3-5 più portiere formato da: Ettore De Michele; Giuseppe Capozza, Bruno Acquaviva; Marazzi, Rima Balilla, Luigi Varola; Ottorino De Salvatore, Romeo Tortorella, Mamì Di Muro, Osvaldo Marzano, Riccardo Carati. Naturalmente l’attività era ancora amatoriale, il portiere e capitano De Michele, ad esempio, era anche il cassiere della squadra, così come Osvaldo Marzano ne era il ragioniere e segretario. Il poliedricissimo De Michele prendeva anche parte alle altre attività dello Sporting Club come atleta e come ciclista.

Molta la storia fatta da questa squadra, nata come rossonera con stella bianca e prestissimo passata al giallorosso, ben più adeguato allo spirito ed all’atmosfera che si respira. Sul palcoscenico dello Stadio di Via del Mare molta anche la strada che ha dovuto compiere, prima di approdare in Serie A per la prima volta soltanto nel 1985 e, dagli Anni Novanta in poi ritrovarsi in pianta stabile sull’altalena: quella continua e incessante tra la B e la A, dove non è ancora riuscita a restare per più di tre anni di seguito, ma dove ha anche raccolto moltissime soddisfazioni (come l’aver tolto uno scudetto ai cugini giallorossi della Roma già al primo anno in Serie A) e lanciato campioni come Causio, Pasculli, Barbas, Chevanton (vera e propria icona della tifoseria leccese), Vucinic, Lucarelli, senza tralasciare i leccesissimi Conte e Moriero, giunti negli Anni Novanta fino alla Nazionale. In attesa di nuove esaltanti storie e di altri giocatori, come gli attuali Muriel e Cuadrado, che probabilmente avranno di che essere ricordati nel futuro della loro carriera.

Chi è Fabio

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